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I panzarotti napoletani

9 Gennaio 2016 by lamammacuocò 10 Comments

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panzarotti napoletani senza panatura

Certo che iniziare l’anno facendo un post sul fritto richiede coraggio, ma a me quello non è mai mancato! A proposito, buon anno! Come sono andate le festività natalizie? O meglio quanti chili dovete smaltire insieme all’apatia post natalizia? Non so a voi ma a me a capita, puntualmente, dopo le vacanze di Natale,di non riuscire a uscire da questo stato catatonico, indotto, forse, dall’aver ingurgitato in soli 15 giorni una dose di carboidrati sufficiente a sfamare una famiglia di quattro persone per un mese! Non dimentichiamoci poi, cosa ancora più devastante, l’essere stato a stretto contatto con parenti di cui fai tranquillamente a meno per tutto il resto dell’anno, vivendo peraltro anche benissimo  e continuando persino a respirare! Ecco fatto! La nota polemica che mi contraddistingue c’è, c’è pure la giusta cattiveria ( io la chiamo obiettività ), ma d’altronde io questa sono! Credevate mica che fossi cambiata! Dicevamo? Ah sì, il Natale, le abbuffate, i parenti serpenti, i chili in più, la voglia di mangiare sano, il fritto e il coraggio…e siamo tornati all’inizio. Torniamo seri, che quando si parla di cibo tradizionale e nello specifico di street food, dobbiamo esserlo. I panzarotti sono delle crocchette di patate che non contengono mozzarella all’interno e nemmeno uova e non sono panati. Si mangiano roventi, fritti al momento e messi in un sacchetto di carta, insieme a zeppole ( frittelle di pasta lievitata)  e scoppette ( triangolini di polenta fritta ). A Napoli e provincia è facile individuare le ape car che li vendono, dal fumo che esce dal pentolone in cui si  frigge senza sosta. Fin qui nulla di strabiliante, se non fosse per la difficoltà nel friggerli senza che si aprano. E qui arrivo io che vi dico i segreti e i trucchi imparati per la riuscita e la cottura delle patate al microonde che riduce i tempi in maniera esponenziale. Mi raccomando, siate coraggiosi, fateli e assaggiateli, poi, non contengono uova, non contengono mozzarella, non contengono glutine, sono perfetti per la dieta!

panzarotti napoletani senza panatura

panzarotti napoletani senza panatura

panzarotti napoletani senza panatura

Ingredienti  per 10 panzarotti

3 patate a pasta gialla o rossa ( molto importante perché più asciutte e compatte ) di 200 gr  circa l’una

1 cucchiaio di formaggio pecorino

pepe, sale

prezzemolo tritato ( facoltativo )

olio di semi di arachidi per friggere

Procedimento

Per prima cosa cuociamo le patate. Se disponete di un microonde, fate come vi spiego di seguito, altrimenti cuocete le patate in acqua salata fino a che infilzandone una risulta cotta. Scolate e schiacciatele ancora bollenti con tutta la buccia allo schiacciapatate. Ripetete due volte questa operazione.

Microonde

Sciacquare le patate e bucarle con uno stecchino lungo per tutta la superficie ( servirà a non farle scoppiare in cottura e permettere al vapore interno di arrivare fino alla buccia ).

Avvolgere ogni patata, senza asciugarla, in un tovagliolo di carta e metterle nel microonde alla Max potenza ( il mio 800 ) per 2 minuti. Trascorsi i due minuti girare le patate dall’altro lato e cuocere ancora 2 minuti. Controllare la cottura con uno stuzzicadenti che deve entrare senza incontrare  resistenza.

imageimage

Togliere la carta e schiacciarle con lo schiacciapatate senza togliere la buccia ( non preoccupatevi di eventuali pezzetti di buccia che verranno eliminati  la seconda volta che le schiacciamo ). Una volta schiacciate, passiamole di nuovo allo schiacciapatate ( per renderle più soffici e togliere qualche grumetto di patate rimasto ).

Aggiungere ora il formaggio, abbondante pepe e sale ( regolarsi assaggiando ).

Ora prepariamo una ciotolina con olio e ungiamoci le mani. Preleviamo un poco di impasto e diamogli la classica forma del crocchè che abbia però il diametro poco più grande di un dito medio. Ungiamoci le mani ogni volta che formiamo il panzarotto che avrà così la superficie liscia e compatta. Mettiamoli su un vassoio e lasciamoli a riposare a temperatura ambiente, ( visto che siamo in inverno, altrimenti in frigo in estate ) coperti da un canovaccio ( non pellicola che rende umida la superficie ) per almeno 6/8 ore ( io li faccio la sera e li friggo il giorno dopo ).

image

Mettiamo abbondande olio in una padella e facciamo arrivare a temperatura alta ( 180º) e friggiamo i panzarotti massimo due per volta per non far raffreddare l’olio.

Mettere ad asciugare  su carta assorbente e mangiare caldissimi.

panzarotti napoletani senza panatura

~Dritta

Piu che una dritta oggi voglio darvi i suggerimenti giusti per la riuscita di questo fritto.

  • Assicurarsi di usare patate vecchie o rosse o a pasta gialla. Tutti gli altri tipi comprometterebbero inevitabilmente la riuscita del fritto.
  • Rispettare i tempi di riposo dei panzarotti, è necessario affinché si formi una pellicola in superficie che ha come scopo quello di evitare il disfaldarsi del panzarotto.
  • Assicurarsi che l’olio sia a 180º e che il fritto sia completamente immerso.
  • Friggere i panzarotti massimo due per volta e non toccarli per i primi 30/40 secondi in modo che si formi la crosticina esterna.

 

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Filed Under: Antipasti e Contorni, Secondi, Sfizi e Snack, Street food Tagged With: antipasti, Finger food, Secondi, sfizi e snack, Street food

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Comments

  1. Silvia says

    9 Gennaio 2016 at 23:56

    Elisa li adoro. Finalmente una crocchetta vegan (posso omettere il formaggio vero?)
    Però ora vorrei le ricette del resto del cartoccioa: pasta lievitata e polenta fritta!!!
    Per favoreeeee
    ❤❤❤

    Rispondi
    • lamammacuocò says

      10 Gennaio 2016 at 1:11

      Ometti pure Silvia, sono buonissimi comunque. Allora mi costringi a scrivere il resto…zeppole e scoppette, la vendetta! ???

      Rispondi
  2. gennaro caccavale says

    11 Gennaio 2016 at 21:14

    si ma adesso passiamo alle zeppole e scoppette…………

    Rispondi
    • lamammacuocò says

      11 Gennaio 2016 at 22:03

      Prossimo step…

      Rispondi
  3. Francesca Piccirillo says

    12 Gennaio 2016 at 12:20

    Se penso a quante risate ci siamo fatte per via di queste patate sto bene tutto l’anno augurandomi di leggerne tantissime ricette fatte da te ?
    Aimè i chili li ho presi e ora con tutte le tentazioni in casa difficile persino da togliere ?
    Però rinunciare al piacere di assaggiare questi meravigliosi panzerotti giammai..anzi appena sei libera organizziamo un pulman per venirli a mangiare da te ?
    Un abbraccio Elisa ?

    Rispondi
    • lamammacuocò says

      12 Gennaio 2016 at 17:22

      Sto ancora ridendo Franci! Beh…allora aspetto il pullman?? ??

      Rispondi
  4. lisa says

    13 Gennaio 2016 at 11:18

    Io non li avevo mai visti, e mi piacciono da morire!
    Devo provare a farli e anche io voglio la ricetta delle altre 2 meraviglie che hai citato!!
    P.s sei sempre più brava sarebbe uno splendido guest post!
    Bacioni

    Rispondi
    • lamammacuocò says

      13 Gennaio 2016 at 16:00

      Grazie Lisa ? e non solo per l’apprezzamento dei panzarotti ma per la stima e soprattutto fiducia che hai in me. Sai quanto valgono per me le tue parole ❤️❤️ al più presto il continuo del “cuoppo” ??

      Rispondi
  5. Enzo says

    10 Novembre 2017 at 12:29

    Ho provato a farli ma appena li mettevo nell’olio iniziavano a consumarsi nel vero senso della parola, più che aprirsi direi che si sbriciolavano, come mai è accaduto secondo voi? Ho eseguito la ricetta alla lettera.

    Rispondi
    • lamammacuocò says

      5 Gennaio 2018 at 16:53

      Enzo scusami se non ti ho risposto prima ma Gmail mi ha dato problemi. Lo sbriciolamento come lo chiami tu è dovuto all’acqua contenuta nelle patate. Hai preso patate a parta gialla asciutta? I panzarotti erano secchi in superficie? E soprattutto hai fatto attenzione alla temperatura dell’olio? Anche friggerne più di due alla volta può abbassare la temperatura dell’olio pregiudicando il risultato finale. Fammelo sapere se li rifai ?

      Rispondi

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Io sono Elisa, adoro tutto quello che può essere definita arte, che altro non è che l'espressione dell'interiorità di ogni essere umano, il suo raccontarsi agli altri.
Io lo faccio attraverso la cucina, il cibo, di cui amo consistenza, colori e forme. Mi piace trasformarlo, esaltarlo e offrirlo a chi amo.
Questo blog l'ha creato per me la streghetta di casa, nell'ottobre del 2014, perché potessi condividere con gli altri questa mia passione.

Perchè proprio la mamma cuocò?
E' scritto nel mio primo post.

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